martedì 6 gennaio 2015

Cenni storici dell'Ordine di N.S. della Mercede

Consta ai cattolici, che giustamente considerano fondatrice dell'Ordine la Santissima Vergine Maria, come il 2 Agosto 1218 Ella apparve contemporaneamente a S. Pietro Nolasco, a S. Raimondo di Penafort ed al re Don Jaime I di Aragona, e comandò loro di creare un nuovo Ordine Militare, con lo scopo di redimere gli schiavi cristiani, di esercitare la carità e di compiere altre opere buone.
Questo fatto meraviglioso dette origine al nobilissimo Celeste, Reale e Militare Ordine di N. S. della Mercede, ed il re Don Jaime I solennemente lo fondò nella città di Barcellona, e gli dette per insegne uno scapolare con le sue Armi reali, cioè, i quattro pali di Aragona con il capo di rosso alla croce d'argento, che i religiosi dovevano portare sempre al petto, perché sempre e ovunque si sapesse che quegli uomini i quali si rendessero degni di ricevere dal Re una testimonianza di onore, ben potessero indossare insegne reali.
I nuovi militi della Mercede, chiamati da Papa Alessandro IV «Maccabei della Nuova Legge», veri soldati di Cristo, atleti e campioni della Fede, aggiunsero ai tre voti monastici, un quarto voto di eroica carità che li rendeva simili al Redentore, quello cioè, di rimanere schiavi per liberare i fedeli dal pericolo dell'apostasia.
Nacque l'Ordine col fine nobilissimo di lottare: «ad expugnandum armis barbaras nationes », ciò che spiega ed attesta la sua origine assolutamente militare; ed i novelli Crociati sorsero a combattere senza tregua e con indicibile lena il nemico del nome cristiano, per strappargli, con le armi e nel nome della Fede, le vittime infelici ch'esso teneva nella più tremenda soggezione e nella schiavitù più obbrobriosa. Così, in quei tempi sovranamente cavallereschi per la Spagna, anche l'Ordine della Mercede, fondato dal re Don Jaime I, ebbe carattere religioso e militare.
Onorio III, Gregorio IX, Innocenzo IV, Alessandro IV, Paolo V, Gregorio XV, Urbano VIII e Benedetto XIII confermarono l'Ordine, e gli rinnovarono i privilegi.
Ad esso appartennero vari Santi e Beati, sedici Cardinali di Santa Romana Chiesa, molti Arcivescovi e Vescovi. Sono più di millecinquecentotrentatrè i Martiri dell'Ordine che versarono il loro sangue per la difesa della Fede, ed innumerevoli i prodi Cavalieri che presero parte alle Crociate contro i Saraceni, sui quali ebbero sempre il sopravvento e la vittoria.
San Pietro Nolasco, con i suoi Cavalieri, accompagnò il re Don Jaime I alla conquista di Xativa, Denia, Murzia, Valenza, Lorca, Mallorca e Minorca. Più tardi andò con Fernando III, detto il Santo, a conquistare Siviglia e Cordova. Nella Commenda dell'Assunta delle Mercedarie di Siviglia, si conserva tuttora la miracolosa immagine della gran Madre di Dio, che San Fernando aveva sempre con sé in tutte le battaglie. Altri, anche dell'Ordine, accompagnarono il Santo re Luigi IX di Francia alla conquista di Terra Santa; altri infine, gloriandosi soltanto nella Croce, accesi d'un sacro fuoco divino, si portarono a predicare il Vangelo del Signore in Africa ed in Asia prima, nelle lontane Americhe dopo, per dare alla Chiesa di Cristo tutto un nuovo mondo redento, ed alle genti schiave ed oppresse il beneficio immenso della libertà ed il raggio luminoso della civiltà.
I primi Cavalieri di quest'Ordine appartennero tutti a nobili famiglie; come pure le religiose o nobili Commendatrici, istituite da Santa Maria di Cervellón.
L'Ordine fu, come abbiamo detto, in origine militare-religioso, e si dedicò particolarmente alla redenzione degli schiavi. Nel 1317, essendo stato eletto a Gran Maestro un Sacerdote, molti laici passarono all'Ordine Militare di Montesa; e da allora in poi, quantunque non perdesse il suo carattere militare, prevalse quello religioso, mantenendosi così fino ai nostri giorni. Conservò anche il titolo di Militare, perché rimane sempre in esso lo scopo antischiavista. Non esiste speciale atto di estinzione del suo primitivo Governo, perché, anche dopo l'elezione nel 1317 del Maestro Generale Beato Ramon Albert, rimasero nell'Ordine molti Cavalieri laici, continuando a godere delle loro Commende.
Il Sommo Pontefice Giovanni XXII volle che il Gran Magistero fosse limitato ai Chierici, non escludendo però i Cavalieri laici.
Il re Don Giovanni II d'Aragona il 15 marzo 1458 conferai Mercedari il privilegio di portare armi anche proibite, sia in terra, sia in mare. I Re Spagnuoli concessero successivamente ai Maestri Generali della Mercede il titolo di Baroni di Algar ed Escales nel Regno di Valenza, con Grandezza di classe, titoli che il Maestro Generale usa sempre, in unione alle Armi dell’Ordine. Oltre ai religiosi ed alle religiose che vivono in comuni con voti solenni, con propri superiori chiamati rispettivamente Commendatori e Commendatrici, esistono laici nobilissimi, ascritti al Terz'Ordine, viventi nel secolo: a questa categoria appartengono i Cavalieri affiliati all'Ordine.
L'Ordine di N. S. della Mercede, a differenza di altri Ordini, come: Malta, Calatrava, ecc., che hanno perduto il carattere monastico ed i loro Conventi, ed esistono solo come Ordini cavallesco-militari, è l'unico che abbia conservato, attraverso i secoli e fino ai nostri giorni, il suo carattere religioso-militare, e che abbia le sue Commende sempre fiorenti, sparse per tutto il mondo.
Il Maestro Generale dell'Ordine della Mercede, come i Generali degli altri Ordini religiosi, ha la sua Sede in Roma, nell'antica e storica Commenda di S. Adriano, e viene eletto dal Capitolo generale.



Tratto dall’opuscolo «Costituzioni del celeste, reale e militare ordine di N.S. della Mercede», Roma, Sede del Gran Maestro, 1926